Mi sono impegnata tantissimo per arrivare a farlo, ho studiato, ho sudato, mi sono fatta il mazzo. E stare in aula ogni giorno è per me un onore, una enorme soddisfazione e una grande vittoria.
Il punto è che vivo a Riccione, proprio vicino alla spiaggia. Ed è quasi estate. E fa caldo. Molto caldo.
Dal terrazzo della mia cucina vedo il mare con i suoi colori, ne sento il profumo, ascolto il verso dei gabbiani. Ho l’immensa fortuna di potermi godere tutte le straordinarie sensazioni che il mare regala, soprattutto in questo periodo. E in questi giorni dover lasciare tutto questo per andare a rinchiudermi in un’aula di hotel a tenere un corso richiede un certo sforzo anche a me, lo confesso.
A complicare ulteriormente le cose ci si mette anche la mia gattina, che comodamente svaccata all’ombra degli oleandri del terrazzone mi guarda allibita, come a chiedermi “ma veramente stai uscendo, ora? Non puoi rimanere a lavorare in questo bellissimo luogo?”
Il colpo di grazia lo ricevo quando vado in garage a prendere la macchina. La mia bicicletta da corsa è lì in fondo, appoggiata al muro, e mi guarda supplichevole implorandomi di portarla a fare un giro. In effetti con una giornata così questa mattina un allenamento lungo ci starebbe proprio bene…
Il punto è cara bicicletta -e me lo hai insegnato proprio tu- che a volte bisogna solo mettersi con la testa bassa e pedalare.
Perché a volte anche i sogni sono scomodi o, meglio, qualsiasi sogno ha delle parti scomode, dei momenti che ci richiedono di fare qualcosa che non ci piace o non ci va di fare. In quei momenti dobbiamo zittire la vocina interna che protesta e concentrarci solo sull’azione.
Testa bassa e pedalare, appunto.
Perchè sono proprio quei momenti che ci rendono degni di vivere il nostro sogno, meritandoci la vittoria.
Buon lavoro a tutti!