La stanza d’hotel in cui dormo questo weekend a Reggio Emilia si affaccia su un meraviglioso parco, che con i colori dell’autunno è di una bellezza da togliere il fiato.
Ieri sera, discutendo con alcuni corsisti di questa incantevole vista, uno ha esclamato: “certo però che se non fosse per quella fabbrica… rovina tutto il panorama”.
Questa mattina ho osservato meglio e, in effetti, un piccolo stabilimento industriale c’è, sembra un magazzino. Certo, non è il massimo, ma è quasi nascosto dagli alberi, al confine del parco, un particolare davvero trascurabile. E io, concentrata a osservare i colori accesi delle fronde, i sentieri ricoperti di foglie croccanti e i lampioni di ferro battuto che emergono da quella nebbiolina romantica che c’è di prima mattina, non l’avevo proprio notato.
Siamo sicuri che questa abilità di notare sempre qualcosa che non va ci sia utile?
Davvero permettiamo a un piccolo particolare sgradevole di “rovinarci tutto il panorama”?
E se invece ci concentrassimo su ciò che c’è di bello e piacevole nella nostra vita invece di permettere a dettagli trascurabili di rovinarcela?
Questione di focus ragazzi.
Se ci concentriamo su cosa c’è di brutto in un ambiente, in una situazione, in una persona, staremo male.
Se invece alleniamo l’abilità di notare prima ciò che c’è di buono e bello in ogni situazione, staremo sempre bene. Svilupperemo uno stato d’animo utile, positivo, utile a tirare fuori il meglio di noi in ogni situazione, e la vita sarà più facile.
Alla fine i registi della nostra vita siamo noi, e per essere felici dobbiamo puntare l’obiettivo della nostra telecamera verso il punto giusto.
Vediamo di fare la scelta più intelligente.