IL MIO BLOG

Il bivio

Roberta Liguori

Questa mattina durante il corso mi è successa una cosa pazzesca.

Esco un attimo dalla sala e nel corridoio deserto incrocio un signore brizzolato che mi guarda ed esclama a bruciapelo: “Come sta la bambina?”
“Quale bambina scusi?” rispondo un po’ spaesata.
“Ah, ho sbagliato persona?”
“Eh si” faccio io, “temo di sì, io non ho figli.”

A quel punto il signore assume un’espressione contrariata e dice risoluto: “beh, fa male a non averne!”
Poi mi osserva dalla testa ai piedi, trae le sue conclusioni notando il mio abbigliamento business e lancia la stoccata finale: “Voi donne mica potete pensare sempre solo alla carriera!”

Di fronte a me si disegna nitida l’immagine di un bivio. Un bianco sentiero di campagna, molto bene delineato in mezzo a un folto prato verde, e al centro della diramazione una rigogliosa quercia secolare.

La strada di destra porta a dare una testata violenta contro il naso di quel signore con l’intento di farlo cadere a terra privo di sensi, per poi magari passarci sopra con l’auto, o, meglio, con un trattore visto che la mia visione è bucolica.

La strada di sinistra invece…
Decido di imboccare proprio questa.

Improvvisamente sgrano gli occhi, mi fingo enormemente sorpresa, porto le mani alla bocca in segno di stupore estremo e urlo: “Oddio, grazie! Non ci avevo mai pensato! Grazie infinite di avermi dato questa strepitosa illuminazione!! E oltretutto sa cosa le dico? Ora qui a Milano non ho a disposizione mio marito, ma mi sono appena resa conto che questa cosa è talmente importante per me che ora rientro in sala, agguanto uno dei miei colleghi a caso, lo porto su in camera e ci faccio un bambino seduta stante.
Grazie, grazie davvero!!”
E me ne vado lasciandolo di stucco.

Cos’è la libertà se non la possibilità di scegliere, in ogni momento?

Quando l’unica possibilità che abbiamo di fronte alle provocazioni, (o a coglioni del genere), è quella di reagire con rabbia, non siamo liberi.
Quando invece possiamo scegliere tra più opzioni comportamentali in ogni momento, quando non siamo vittime del sequestro emozionale, quando abbiamo la possibilità di agire e non solo reagire di fronte a ciò che ci accade, allora si che siamo liberi. il bivio è libertà.

Fino a qualche anno fa nella mia visione ci sarebbe stata soltanto una strada, quella dello sdegno e della rabbia feroce.
Oggi invece mi sono sentita davvero padrona di me stessa, della mia vita e dei miei comportamenti.
Sono uscita serena e sorridente da una situazione potenzialmente dolorosa, nei minuti successivi a questo incontro ho provato gioia e divertimento invece che rabbia e rancore, e forse ho pure insegnato qualcosa a questo signore cafone.

E, soprattutto, mi sono resa conto ancora una volta di quanto tutti gli sforzi che facciamo per renderci liberi da qualsiasi tipo di schiavitù siano sempre ampiamente ripagati.

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