Ieri mi è accaduta una cosa davvero meravigliosa.
Ero a pranzo a casa dei miei genitori, a Fano. Dopo mangiato sono andata a fare un “power nap”, il sonnellino rigenerante di 15 minuti che faccio ogni tanto dopo pranzo e che ha il potere magico di ridarmi energia per tutta la giornata. Mi ero appena svegliata e stavo tornando in cucina per prendere un caffè assieme ai miei, mia sorella e mio marito, quando ho sentito qualcosa che mi ha fatto rimanere immobile lì dov’ero, ferma ad ascoltare.
Mio papà stava leggendo ad alta voce una mia breve biografia riportata alla fine dell’articolo che ho scritto per una rivista. La sua voce traboccava di orgoglio, e sottolineava ogni passaggio importante con un’esclamazione o una battuta, mentre gli altri ascoltavano attenti. Un momento magico di condivisione in famiglia in cui la gioia per i successi di uno faceva stare bene tutti quanti. Era la felicità per osmosi.
Sono rimasta immobile dietro la porta ad ascoltare fino alla fine, emozionata. Non mi ero mai resa conto in modo così chiaro e tangibile di quanto ciò che facciamo della nostra vita abbia influenza sulla vita degli altri, e in quel preciso momento ho percepito molto chiaramente la mia responsabilità nei confronti dell’altrui felicità.
A volte dimentichiamo che le nostre esistenze sono collegate e che le nostre azioni hanno un impatto sulle vite di tante altre persone attorno a noi. Non teniamo conto del fatto che il nostro benessere ha un’influenza positiva sugli altri, mentre ogni nostro malessere ha il potere di contaminarli come una mela marcia in un cesto di frutta.
E allora se a volte non abbiamo voglia di impegnarci per perseguire la nostra felicità, facciamolo almeno per le persone che ci circondano.
Loro se lo meritano.
Proprio come ce lo meritiamo noi.