Da qualche tempo mi sono avvicinata al mondo del trail, la corsa in sentieri di collina o di montagna.
A differenza della corsa su strada, i percorsi del trail presentano salite impervie e discese mozzafiato, e l’abilità richiesta a chi fa trail è correre anche in salita e lanciarsi veloce in discesa senza paura.
A volte il sentiero è davvero impegnativo, e quando la pendenza della salita è importante, c’è chi smette di correre e inizia a camminare. Ed è in quel momento che arriva potente la voce dell’ultrarunner Stefano Gregoretti con cui ho l’onore di allenarmi: “La vogliamo sprecare così questa salita?!?”
Perché il punto è questo: è proprio grazie alla salita che miglioriamo.
È proprio quando affrontiamo di corsa quelle dure ascese che i muscoli si sviluppano, il cuore si abitua, il fiato si allena. Se in quel tratto invece ci accontentiamo di camminare, la salita “viene sprecata”, perché alla fine la fatica che facciamo è la medesima, ma quando arriveremo in cima non saremo migliorati affatto.
Nella vita se ci pensiamo bene è la stessa cosa.
Quando tutto fila liscio, quando non abbiamo problemi, quando il percorso è pianeggiante insomma, non impariamo nulla di nuovo e non cresciamo come persone. Solo affrontando e superando le salite che incontriamo nella nostra esistenza possiamo migliorare e crescere, e solo vincendo le nostre sfide possiamo perfezionarci, arricchirci ed evolvere come esseri umani.
E allora, perché sprecare le salite? Perché non utilizzare invece ogni nuova sfida come opportunità di crescita, per acquisire conoscenza, abilità, intelligenza, saggezza?
Perché non decidere consapevolmente di sfoderare un atteggiamento grintoso e curioso di fronte a ogni problema che si presenta, massimizzando gli insegnamenti che possiamo trarne, certi che proprio grazie al suo superamento saremo persone migliori?
All’inizio è difficile, lo so bene.
All’inizio i polpacci bruciano, il fiato manca, il cuore è a mille. Ma i nostri muscoli, proprio come i nostri comportamenti, si abituano in fretta.
Andando avanti ogni salita sarà meno impervia di quella precedente, e ogni sfida meno dura. E alla fine ci rimarrà solo il piacere di correre, godendoci luoghi meravigliosi.
E allora, davvero la vogliamo sprecare questa salita?
Un ringraziamento speciale a Stefano Gregoretti, straordinario amico ultrarunner che ogni giorno mi spinge al miglioramento continuo.