La mia esperienza personale e professionale degli ultimi due anni mi ha fatto diventare un po’ insofferente nei confronti di alcuni atteggiamenti fatalisti, così oggi mi sento di scrivere qualcosa di diverso dal solito speranzoso auspicio.
Perché augurare qualcosa significa sperare che ciò che è fuori dal nostro controllo vada per il verso giusto, ma io sono convinta che abbiamo molto più potere sul nostro destino di quanto immaginiamo, e limitarci alla speranza sia un modo poco furbo di vivere.
È molto più utile, invece, rimboccarci le maniche e prenderci la responsabilità di fare andare le cose per il verso giusto, indipendentemente da quelle che sono le condizioni esterne. E a partire da subito.
In questi giorni ascolto e leggo ovunque elenchi di buoni propositi, e purtroppo so già che molti di essi rimarranno incompiuti. Lo so perché grazie al mio lavoro ricevo ogni giorno decine di richieste di aiuto da parte di chi ha piccoli o grandi problemi da risolvere, e il mio ruolo è quello di fornire la mia esperienza e la mia professionalità dando strumenti che, quando utilizzati, risolvono o migliorano di gran lunga la situazione.
Quando utilizzati, appunto.
Purtroppo questi strumenti in molti, troppi casi, rimangono inutilizzati.
Per pigrizia, perché sono scomodi, perché aspettiamo “momenti migliori” per metterli in atto: quando avremo più tempo, quando avremo più soldi, quando le cose al lavoro si saranno sistemate, quando ci sentiremo pronti, quando bla bla bla.
Nel frattempo la vita scorre e i problemi rimangono, e ci limitiamo a sperare che avvenga qualche miracolo che risolva magicamente tutto. Ma i veri miracoli siamo noi, e siamo noi che, per primi, possiamo far cambiare le cose.
E allora, prima di sperare, iniziamo ad agire facendo ciò che sappiamo benissimo di dover fare. Evitiamo di affidare il nostro futuro esclusivamente alla speranza che le cose vadano meglio, e rimbocchiamoci le maniche facendo in modo che almeno tutto ciò che è sotto il nostro controllo vada per il verso giusto.
E se poi interviene anche un po’ di culo, benvenga! Ma non sarà certo questo fattore l’unico responsabile della nostra felicità.
Ecco perchè il mio messaggio per il 2014 non è un augurio, ma un invito.
È giunto il momento di agire. E di farlo subito, senza procrastinare.
Siamo noi che possiamo rendere straordinario questo 2014.
E possiamo farlo a partire da adesso.