Mi capita davvero spesso di sentire di persone che bramano una dimostrazione d’affetto da parte di un partner, di un genitore o di un amico, e che alla richiesta esplicita di questa dimostrazione si sentano rispondere “lo sai che ti voglio bene, perché devo sempre dirtelo”?
Il punto è proprio questo. Se proviamo un sentimento e non lo esterniamo, questo sentimento rimarrà noto solo a noi.
Questo principio vale in generale per qualsiasi pensiero, idea o opinione che abbiamo nella nostra testa, e lo ripeto spesso anche nei corsi di Public Speaking: se in mente abbiamo un’idea meravigliosa ma non siamo in grado di esprimerla al meglio, questa idea per le altre persone è come se non esistesse.
Io per prima ho commesso un grave errore in questo senso e ne ho parlato nel mio libro “Perché io sogno forte” nel capitolo dedicato a Monica. Erano diversi mesi che volevo sentire Monica per telefono per sapere come stava e come procedevano le sue cure, ma per un motivo o per un altro rimandavo, certa che quando ci fossimo finalmente sentite, lei avrebbe capito.
Ma Monica è morta il giorno di Pasqua e io non ho più potuto dimostrarle il mio affetto.
Ancora oggi provo un enorme rimpianto e una rabbia feroce verso il mio stupido comportamento e da allora ho giurato a me stessa che non avrei più rimandato l’esternazione di un sentimento.
Perché è da stupidi pensare che un sentimento sia compreso da altre persone se non lo manifestiamo, e Roberto Pesce ha proprio ragione: non basta che l’affetto ci sia, l’affetto deve essere dimostrato.
Perché facciamo tutta questa fatica a dire “ti voglio bene”, “ti amo”, “mi manchi”? Come possiamo pensare che gli altri conoscano le nostre emozioni se non le esterniamo?
E, soprattutto: perché ci costa così tanta fatica fare felici le altre persone?
Una nostra manifestazione d’affetto può trasformare in meglio la giornata di qualcuno. Un abbraccio o un sorriso possono fare la differenza, una parola detta di persona, al telefono o via sms può addirittura renderla straordinaria! E allora smettiamo di essere così avidi con le persone che amiamo, evitiamo di dare per scontati i sentimenti e “sbottoniamoci” un po’ di più. Ricordiamo che grazie alle nostre parole possiamo rattristare gli altri o farli felici, e agiamo di conseguenza, consapevoli del nostro straordinario potere.
E tu, a chi dirai “ti voglio bene” oggi?