Ho provato questa disciplina un anno fa e mi ha completamente affascinata perché allena la concentrazione, la precisione, la forza ma senza eccessiva tensione. Allena l’istinto.
Ricordo che durante la mia prima lezione la fortuna del principiante ha fatto la sua parte facendomi centrare i primi bersagli: mi sono sentita immediatamente Robin Hood!
Ma poi, invece di migliorare, sono peggiorata.
Il mio fantastico maestro Simone Muccioli mi ha fatto rendere conto di una cosa: a differenza dei primi tiri, stavo pensando troppo.
Ho affrontato i primi tiri affidandomi alle sue istruzioni: ho impostato la posizione, ho respirato correttamente, ho mirato e ho lasciato la corda, tutto qui. E ho fatto centro.
Nei tiri successivi ho iniziato invece a fare troppi ragionamenti e ho lasciato che questi pensieri contaminassero le mie azioni, così diverse frecce sono andate fuori bersaglio.
Quante volte nella vita ci succede la stessa cosa?
A volte prima di fare un’azione che richiederebbe semplice istinto, tipo andare a dire a una persona che ci piace, ci facciamo troppi film mentali.
Cosa mi dirà questa persona? E se non le piaccio? E se mi ride in faccia?
Questi pensieri contaminano il nostro stato d’animo in modo negativo al punto che le azioni che seguono sono poco efficaci. La freccia colpisce il bersaglio, ma lontano del centro.
Oppure, e questa è la scelta peggiore, arriviamo persino a desistere dall’azione. E una freccia non tirata è una freccia che non farà mai centro.
Impariamo dal tiro con l’arco storico. A volte la vita è semplice, e per fare centro dobbiamo solo rilassarci, mirare al bersaglio e agire.