Ha scritto che ogni volta che legge la mia pagina cerca di mettere in pratica i consigli che do, ma che allo stesso tempo è molto invidiosa di ciò che ho raggiunto nella mia vita.
Il punto è che l’invidia, come ogni altro sentimento umano, altro non è che un segnale: tutti i sentimenti che proviamo servono a farci comprendere qualcosa per poi agire di conseguenza, e l’invidia in particolare serve per darci la consapevolezza che nella nostra vita c’è una mancanza che ci rende insoddisfatti.
È ciò che facciamo con i nostri sentimenti che fa la differenza tra un’esistenza consapevole e un’esistenza schiava del sequestro emozionale.
Nel caso specifico dell’invidia, possiamo stare lì ad alimentarla trasformandola in inutile astio verso la persona, magari sprecando anche tante energie nel trovare le giustificazioni al suo successo.
Oppure, possiamo decidere di prendere spunto da questa persona, capire quali strategie ha utilizzato lei per avere successo e applicarle nella nostra vita.
Il motivo per cui pubblico i risultati che ottengo nella vita è per ispirare le persone, non certo per renderle invidiose. Pubblico anche tutte le sfide che devo superare per avere questi risultati: la fatica, l’impegno, il lavoro duro, le rinunce; così facendo dimostro che, considerando che tutto ciò che ho avuto l’ho costruito grazie al lavoro duro e non grazie a doni piovuti dal cielo, chiunque può ottenere i risultati che ottengo.
Di questo c’è poco da essere invidiosi. C’è piuttosto da scegliere di esserne ispirati, e di tirarsi su le maniche per raggiungere la stessa soddisfazione.