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Ti stai facendo fregare da ciò che è normale

Roberta Liguori

Ci stiamo facendo fregare da ciò che è “normale”.

Facciamo azioni che vanno contro il nostro benessere solo perché lo fanno tutti. Perpetriamo abitudini stupide e ci lasciamo condizionare da convinzioni ridicole, il cui unico scopo è porre limiti alla nostra felicità, solo in virtù del fatto che tanto è “normale”.

Ma non è affatto normale andare a cena fuori con gli amici e guardare Facebook ogni cinque minuti. Invece di goderci la compagnia, il cibo, il panorama, le risate, altri esseri umani, rimaniamo ipnotizzati davanti a quell’aggeggio in cerca di informazioni sulla vita di altre persone, senza renderci conto che intanto la vita vera è proprio davanti ai nostri occhi e ci sta sfuggendo dalle mani.

E non è affatto normale essere grassi, malati o sedentari a cinquanta, sessanta o settant’anni, perché “tanto ormai…”. Tanto ormai un cazzo. A sessant’anni se ti mantieni in forma puoi fare le stesse cose di quando ne avevi venti, con le dovute proporzioni. La malattia non è una naturale conseguenza dell’invecchiamento e se ne hai voglia puoi mantenerti sano, dinamico e attivo fino a cento anni.

E non è neanche normale essere perennemente scontenti, tristi e giù di morale, sai? So che la società sembra suggerirci il contrario e ci allena fin da piccoli a notare tutto ciò che non va attorno a noi, ma noi siamo nati per essere felici e il nostro lavoro è riappropriarci di questo diritto. E la felicità passa anche attraverso il riconoscimento di ciò che facciamo “normalmente”, ma tanto normale non è.

Pensaci: come sarebbe diversa la nostra vita se invece fosse normale fare maratone a settant’anni, dimenticarsi del telefono quando siamo a cena con gli amici, credere solo a convinzioni che tirano fuori il meglio di noi?

Come sarebbe migliore la nostra vita se fosse normale prenderci sempre la responsabilità dei nostri risultati invece di rifugiarci dietro le scuse, accettare di impegnarci per ottenere risultati, vedere sempre un insegnamento in ogni errore invece di considerarlo un fallimento?

Come sarebbe se fosse normale essere perennemente felici?

La gente vede la follia nella mia colorata vivacità e non riesce a vedere la pazzia nella sua noiosa normalità!

-Dal film “Alice in Wonderland”

Inizia a prendere consapevolezza di ciò che definisci “normale”, e valuta se queste convinzioni, queste azioni e questi pensieri ti fanno bene o sono di ostacolo alla tua felicità e alla tua realizzazione personale.

Fai in modo che la normalità da ora in poi sia ciò che ti fa bene, che ti fa stare bene, che ti fa ottenere risultati e che sia sano ed ecologico per te e per altri.

E stai molto attento a cosa definisci “normale”, perché stai definendo gli standard di qualità della tua vita.

Foto: Annarita Mantovani

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